Apple avrebbe restituito a Foxconn tra i 5 milioni e gli 8 milioni di iPhone ritenuti difettosi per ragioni differenti che spaziano dalle mancanze estetiche a quelle funzionali. La notizia è stata riportata da China Business Journal che riferisce anche l’entità delle perdite economiche: una perdita da 200 milioni di euro più 25 euro per ciascun dispositivo se si sceglierà di reinserirli in commercio. I controlli di qualità Apple hanno dunque colpito, e stando alla medesima fonte che ha riferito la notizia, non sarebbe nemmeno la prima volta che vengono rifiutati dei prodotti finiti e pronti per il commercio. L’ammontare della cifra indicata rappresenta i due terzi dell’intero fatturato di Foxconn e dunque si capisce quanto la valutazione negativa data da Apple incida in maniera determinante sull’organico dell’azienda.I problemi in questo senso sembra procedano dal 2012, e per cercare di limitare questa situazione, Foxconn in questo anno e mezzo ha rimpiazzato diversi dirigenti con il perentorio ordine di soddisfare Apple. In base alla notizia, i due partner sono molto lontani da una collaborazione serena, tanto che durante il 2012, Apple sarebbe stato costretto a fornire dei supervisori presso gli impianti cinesi di Foxconn al fine di individuare le cause che non consentono ai macchinari di lavorare a pieno regime, come invece dovrebbero.
Il report di China Business Journal è stato naturalmente smentito da una intervista ufficiale rilasciata dal portavoce di Foxconn, che tuttavia è stato costretto ad ammettere il problema di produzione, promettendo successive indagini.